
Il Palazzo è stato edificato nella prima metà del secolo XVI su una vecchia preesistenza medievale, una fortificazione databile alla fine del XV secolo che cingeva molto probabilmente tutto il borgo medievale. Nella zona nord del Palazzo è stato portato alla luce un fossato profondo circa quattro metri , ricavato nella roccia, e un tratto di muratura con il toro, caratteristica modanatura a tondino delle fortificazioni militari della fine del XV secolo. Inoltre, nel cortile del Palazzo, adiacente alla fortificazione, è stato individuato un viottolo in cui erano ricavati nella roccia delle fosse granarie di splendida fattura.
Il borgo antico , denominato "Terra" , è costituito da un agglomerato di piccole costruzioni distribuite lungo un dedalo di viuzze. Il Palazzo del Principe, che i muresi sino alla metà dell'ottocento chiamavano "Castello", insieme al borgo "Terra" costituivano sicuramente l'antico borgo fortificato mediovale di Muro Leccese.
Il palazzo dei principi feudatari di Muro Leccese, come oggi si presenta, è una splendida costruzione che presenta una facciata austera su piazza dei Popolo, arricchita da un portale con lo stemma dei Protonobilissimo (un dragone), da finestre e balconi di gusto rinascimentale. Nel tempo ha subito non poche trasformazioni, non ultima la sovrapposizione sulla facciata della struttura che regge il balcone al primo piano. Il palazzo, di recente restaurato, è destinato in parte a sede comunale e per il resto a contenitore culturale e a museo dove raccogliere sia i reperti medievali che quelli provenienti dall'antica città messapica, qui esistita fra il IV e il Il secolo a.C.

La Chiesa di Santa Marina è una delle più antiche di Terra d'Otranto: edificata intorno al IX-XI secolo , è una delle espressioni artistiche più importanti e interessanti dell'architettura bizantina. La struttura muraria è stata in parte realizzata utilizzando i grandi blocchi squadrati della vicina cinta muraria messapica; l'edificio è a navata unica con abside semicircolare: i recenti lavori di restauro hanno messo in luce, nascosti per secoli sotto uno strato di intonaco a calce, ladecorazione pittorica che si articola lungo le pareti interne dell'edificio. Da un attento esame della superficie pittorica appare chiaro che essa si compone di una serie di strati di affresco contrapposti. Nonostante le modeste apparenze, la chiesa di Santa Marina occupa un posto significativo sia per le peculiarità architettoniche sia soprattutto per gli affreschi che accoglie, di una valenza storica e artistica eccezionale. In essa è conservato, infatti, il più antico ciclo di affreschi sulla vita di San Nicola, vescovo di Mira (Licia, Asia Minore, Turchia) in tutto l'arco del Mediterraneo. La datazione degli affreschi muresi è da ascriversi a prima del 1087.
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